martedì 24 marzo 2015
"La lentezza - Milan Kundera"
"Vincent guarda Julie, e tutt’a un tratto si sente stregato:
quella luce bianca conferisce alla giovane donna la bellezza di una fata, una bellezza
che lo sorprende, una bellezza nuova di cui finora non si era accorto - bellezza fine,
fragile, casta, inaccessibile. E di colpo, senza neppure rendersi conto di come sia
accaduto, si immagina il suo buco del culo. Improvvisamente, inopinatamente, ha
questa immagine davanti agli occhi e non può più sbarazzarsene.
Ah, quel liberatorio buco del culo! Grazie ad esso l’elegantone col panciotto
(finalmente, finalmente!) si è dileguato una volta per tutte. Quel che non sono riusciti
a fare tre whisky, l’ha saputo fare in un solo secondo un buco di culo! Vincent
abbraccia Julie, la bacia, le palpa il seno, contempla la sua delicata bellezza di fata e
contemporaneamente non smette un attimo di immaginare il suo buco del culo. Ha
una voglia tremenda di dirle: «Ti tocco il seno, ma penso solamente al tuo buco del
culo». Ma non può, la parola non gli esce dalla bocca. Più pensa al buco del culo di
Julie e più lei è bianca, trasparente e angelica, di modo che gli risulta impossibile
pronunciare quella frase ad alta voce".
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